Drone Parrot Disco: recensione e prezzo

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Il Parrot Disco è uno dei modelli di punta di questa nota azienda di droni che in breve tempo ha conquistato un ruolo di primo piano nel settore della costruzione di droni giocattolo e di quelli dotati di telecamera. Quello che colpisce di questo modello è la sua attenzione verso un sistema multifunzionale dato che i suoi vantaggi strutturali sono indirizzati a favorire nuove modalità di volo. Da qui deriva il profilo di un nuovo drone ad ala fissa caratterizzato dalla presenza di un potente telecomando e di un visore FPV in un’unica soluzione, semplice da usare soprattutto per coloro che non hanno dimestichezza con questi dispositivi radiocomandati.

Drone Parrot Disco

Quali sono le novità introdotte dal drone Parrot Disco sul mercato?

La definizione data dalla Parrot per descrivere questo nuovo drone incarna alla perfezione le sue effettive potenzialità, infatti questo modello si presenta come “il primo drone ad ala fissa destinato ad un volo immersivo“. A tal proposito se si osserva bene questo drone si noterà che al contrario dei quadricotteri tradizionali, esso non presenta i classici quattro rotori ma solo uno posteriore e due ali fisse. In questo modo almeno per dinamica di volo e design assomiglia di più ad un aereo che un quadricottero.

Quali sono le componenti che troviamo all’interno della confezione?

All’interno della confezione di questo drone troviamo il modello smontato in tre parti. Quindi ci troveremo davanti il corpo principale caratterizzato da un bicolore nero e bianco e le due ali facilmente agganciabili, senza dimenticare la presenza dei nuovissimi Skycontroller 2 e Cockpitglasses. A cui si aggiungono una batteria ad alta capacità (2.700 mAh), un caricabatteria con cavo, un cavo USB, una guida utente, 2 eliche posteriori aggiuntive, 1 supporto rimovibile per smartphone o tablet, 1 cinghia

Stabilità

La stabilità di questo modello deriva in massima parte dalla sua qualità costruttiva. In particolare le sue ali sono state realizzate con lo scopo di assicurare la massima stabilità ma soprattutto una migliore velocità di volo, sfruttando un profilo alare aerodinamico che in pratica riduce l’attrito andando a favorire inevitabilmente l’elevazione del velivolo. A tal proposito lungo le ali spiccano delle alette che sono state collocate proprio lì per ridurre la resistenza all’aria, senza dimenticare la presenza degli alettoni mobili lungo le ali utili per le virate.

Facile assemblaggio

Il Parrot Disco è stato progettato appositamente per avvicinare tutti al mondo dei droni e di conseguenza per riuscire in questa impresa si è pensato di facilitare al massimo il relativo assemblaggio. Ciò è reso possibile anche dalla sua leggerezza stutturale con un’ala fissa che pesa meno di 700 grammi complice anche il materiale plastico semi rigido con cui è stata costruita, senza dimenticare la singola elica posteriore che in pratica consente al disco di raggiungere gli 80 km/h ma soprattutto di volare per almeno 45 minuti o anche di più a seconda della tipologia della sessione di volo. Di conseguenza assemblare questo modello è davvero facile e intuitivo. Basta solo agganciare al corpo del drone le ali grazie a due aste in carbonio che fuoriescono lateralmente.

Funzionamento

Chiunque ha avuto la possibilità di far volare questo drone non si è semplicemente soffermato sulla sua semplicità di utilizzo ma anche e soprattutto sulle sue performance. Ciò è reso possibile dal suo eccellente computer di bordo, il CHUCK, con cui sarà possibile lanciare il Disco in aria, come se fosse un aeroplanino di carta e in automatico raggiungerà i 50 metri di altezza iniziando così a volare. Prima di eseguire i nostri comandi si metterà a girare in circolo e cioè in attesa degli ordini, laddove per virare a destra e sinistra si usa lo stick destro, e sempre questo per cambiare altitudine spingendolo avanti e indietro, mentre con lo stick sinistro controlleremo la velocità di volo. Se magari si è abituati a comandare un quadricottero, ci vorranno almeno qualche minuto per controllare con maggior dimestichezza il drone, tenendo bene a mente che bisogna acquisire una certa maturità per riuscire a tenere il Disco lontano da ostacoli.

Riteniamo che sia piuttosto naturale sentirsi spaesati almeno durante i primi minuti di volo quando ci accorgiamo che il modello non staziona involo come per esempio il Parrot Bebop e altri simili quadricotteri ma si muove costantemente in avanti. Quello che possiamo fare per superare questa fase e dunque velocizzare il suo funzionamento è di inserire la modalità Loiter grazie alla quale il drone comincerà a volare solo in circolo dandoci la possibilità di prenderci tutto il tempo di cui abbiamo bisogno per stabilire i successivi comandi. A questo punto ci sembra giusto precisare una questione: praticamente impossibile il Disco voli troppo lontano da voi dato che il Parrot dà sempre la possibilità di impostare una GeoFence virtuale che in pratica farà ritornare il drone verso di voi in maniera automatica.

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Semplicità di volo

Come sappiamo i droni quadricotteri sono tutti semplici da utilizzare poiché possono decollare in verticale,  ma soprattutto atterrare con questa modalità andando così ad occupare pochissimo spazio. Su questa lunghezza d’onda questo modello pur essendo ad ala fissa riesce comunque ad atterrare senza che si crei una mini pista adeguata. In ogni caso bisogna cercare di evitare atterraggi in acqua, dato che questo modello non è Water Resistent nè Waterproof, escludendo anche la sabbia dato che i granelli si infilerebbero ovunque all’interno della scocca. In generale però possiamo dire che grazie ad una serie di sensori interni come per esempio l’accelerometro, ma anche il giroscopio, il magnetometro, il barometro e il GPS/Glonass e anche un tubo di Pitot, il Parrot Disco si rivela un modello perfetto anche per i piloti meno esperti

Radiocomando

Uno dei punti di forza del Parrot Disco è sicuramente la presenza dello Skycontroller 2 che consente range di controllo di 1.9 Km, grazie anche alla validità della sua antenna che è stata volutamente posta nel pannello sulla parte superiore del radiocomando. L’idea era quello di offrire al drone un’esperienza di controllo migliorata e intensiva con lo scopo di farlo assomigliare più ad un gamepad, dal carattere pratico e maneggevole. Alcuni utenti hanno notato un cambio radicale rispetto al primo Skycontroller che ampliava il raggio d’azione del Parrot Bebop. Dal punto di vista strutturale abbiamo notato che sopra al controller vi è una pinza per smartphone, da usare con la nuova app da scaricare FreeFlight Proper. Dalla relativa interfaccia possiamo non solo settare la velocità, ma anche l’altitudine e i limiti di distanza, tenendo bene a mente che con la batteria in dotazione all’interno del radiocomando possiamo disporre di un’autonomia di 240 minuti.

Video e foto

Questo drone è in grado di catturare immagini e video di alta qualità grazie ad una camera da 14 MP full HD caratterizzata da una memoria interna di 32 Gigabyte. Inoltre grazie ad un cavo USB possiamo collegare il visore per FPV, il Cockpitglasses, per vedere le immagini riprese in volo. Ora però dato che questo dispositivo non ha lo schermo interno dobbiamo necessariamente collegarlo ad uno smartphone con schermo da 4,7 massimo 5,7 pollici. Ragion per cui i dispositivi mobili  compatibili con questo drone sono: iPhone 7, iPhone 6, 6 Plus, 6s e 6s Plus, Nexus 5, 5X, Sony Xperia Z5, LG G3, Galaxy S5, S6, Note 3 e Note 4. Per ciò che concerne la qualità del visore possiamo affermare che una volta indossato risulta leggero e oltre che sicuro e comodo grazie alla presenza di cinghie elastiche lo tengono ben stretto al viso. Con la possibilità di vedere anche sullo schermo FPV i dati telemetrici di volo in tempo reale.

Batteria

La durata di volo media con questo drone si aggira intorno ai 45 minuti con la possibilità di sfiorare i 60 minuti se la sessione di volo non è particolarmente intensiva. In generale però possiamo affermare che a determinare la tipologia della sessione di volo saranno una serie di criteri piuttosto soggettivi come il proprio stile di volo che è una variabile importante da non sottovalutare.

Ideale: per coloro che stanno cercando un modello che sia facile da utilizzare specie per i meno esperti, complice la presenza di un computer a bordo (C.H.U.C.K.) che assicura una esperienza di volo unica indipendentemente dalle abilità del pilota. A conti fatti siamo di fronte ad un modello molto interessante, anzi esso è considerato il migliore tra quelli a pilotaggio remoto. Di conseguenza si rivela perfetto per chi necessita di un drone ad ala fissa dalla qualità costruttiva non indifferente. Non ci sentiamo però di consigliarlo a chi vorrebbe utilizzarlo in casa, dato che questo modello è adatto solo per grandi spazi aperti come potrebbe essere un parco o un campo da calcio oppure zone di campagna.

Punti di forza: spicca non solo per la velocità del suo assemblaggio ma anche per la presenza degli ottimi Skycontroller e Cockpit Glasses. Infine si fa notare per la straordinaria qualità dei video e delle foto realizzate durante la sessione di volo.

Punti deboli: purtroppo questo modello non può stazionare in volo e non ha alcun sensore che lo avverta della presenza di ostacoli. A ciò dobbiamo necessariamente aggiungere un’altra limitazione che riguarda le sue dimensioni, dato che questo modello necessita di molto spazio per essere pilotato ma soprattutto per atterrare.

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